#100ItalianFashionWords
Il mio progetto Instagram per promuovere l’uso dell’italiano nella comunicazione di Moda
Primo post in italiano di Parole di Moda.
Solitamente scrivo in inglese per raggiungere un maggior numero di lettori, ma l’italiano è la mia lingua madre, nonché mia lingua di lavoro privilegiata poiché traduco dall’inglese e dal francese verso l’italiano.
Ogni giorno, quindi, leggo testi stranieri e li riscrivo nella mia lingua, cesellando frasi, cercando sinonimi, appassionandomi per il suono di alcune combinazioni di parole o disperandomi perché proprio non riesco a trovare l’aggettivo giusto o, ancora, complimentandomi con me stessa per essere riuscita a mantenere e a volte migliorare lo stile del testo di partenza pur rispettandone il contenuto, fedele al mio motto “Same values, different words” – che fa riferimento all’abilità di ogni buon traduttore di rispettare i valori del testo in lingua straniera pur trasponendolo in un’altra lingua.
Ora, io sono specializzata in traduzioni nel settore Moda (e non solo). Se vi è capitato di leggere una rivista di moda in italiano vi sarete rese conto che i testi traboccano di parole inglesi e francesi, come se l’italiano fosse sprovvisto di aggettivi, nomi, termini tecnici e verbi che gli permettano di descrivere capi d’abbigliamento e accessori.
Già… proprio l’italiano, lingua della patria dell’Alta Moda. L’italiano, proprio lui, la lingua che ogni giorno è utilizzata nelle industrie tessili, nelle concerie, nelle case di moda grandi e piccole di cui l’Italia è disseminata e che oggi forniscono tessuti, pellami, accessori e capi di pregio ai più importanti marchi di lusso del mondo, anche stranieri.
Intendiamoci. Non sono una purista e so bene quanto il fattore moda influenzi anche la lingua, cosìcche ad un certo punto dire “di tendenza” è diventato fuori moda e si è dovuto dire “trendy”, parlare di “fascino” è risultato antiquato e si è dovuto optare per “glamour”. I clienti spesso mi chiedono di usare termini stranieri e io capisco il loro punto di vista perciò, pur cercando di suggerire l’utilizzo dell’italiano, non combatto inutili crociate, poiché il mio obiettivo è quello di valorizzare la comunicazione dei miei clienti mantenendo intatto lo stile che il marchio desidera veicolare. Se quello stile passa per l’uso di termini stranieri, io, camaleonticamante, mi ci adatto.
Questo però non mi impedisce di continuare a riflettere sull’uso della mia lingua madre e a pormi domande su quale sarebbe la traduzione più corretta e piacevole in italiano – anche per non adagiarmi sull’uso dei termini inglesi e francesi, perdendo così il contatto con la ricchezza della mia lingua.
Così ho pensato di lanciare un progetto Instagram, che ho chiamato #100Italian Fashion Words – abbreviato #100ITfw. Il mio obiettivo è proporre ogni settimana la traduzione italiana di 6 termini appartenenti al vocabolario inglese della moda. Si tratta di termini che spesso si ritrovano proprio in inglese nei testi italiani del settore, anche laddove esiste un’alternativa italiana ancora in auge e valida.
Così facendo vorrei stimolare una riflessione sull’uso dell’italiano nel settore Moda, soprattutto da parte della stampa italiana specializzata.
Ecco alcuni esempi dei termini a cui mi sono dedicata
E ora vorrei proporvi alcuni esempi di testi che ho ritrovato qualche giorno fa mentre cercavo un articolo sulla Maison Bulgari in Vogue Italia di settembre 2013:
Male code
An androgynous allure
Gli accessori virano sul mannish mood, rubando i pezzi simbolo del guardaroba di “lui”. Così briefcases, loafers e derby shoes diventano preziosi alleati di una donna dandy ed estremamente sofisticata.
Light-motives
When less is more
Fantasie in versione minimal-chic rubano la scena a eccessi e divagazioni hyper. Così ankle boots, cabas et court shoes diventano il passe-partout per uno stile modish ma misurato. Fra righe, pois e stampe floreali.
Rock fever
Metal is on stage
Borchie, fibbie, anelli, rivetti e catene si arrampicano su rebel bags e tronchetti maschili. Un’invasione di dettagli “heavy” che illuminano looks decisi, “cattivi” e rigorosamente black. Da very bad girls.
Naturalmente Vogue Italia gioca da sempre con l’uso dell’inglese e del francese anche per strizzare l’occhio ad un lettorato cosmopolita e avvezzo a leggere di moda su siti e riviste internazionali. Non c’è niente di male, è una precisa scelta stilistica, che rispetto e che mi diverte – anche se talvolta si rischia di eccedere e cadere nell’effetto Enzo&Carla di Ma come ti vesti , il programma di Real Time in cui i due esperti di stile bacchettano e istruiscono «le persone che hanno bisogno di un cambio radicale al loro guardaroba» a colpi di un linguaggio ibrido composto al 70% di parole straniere, che i malcapitati apprendisti di stile stentano a comprendere.
In ogni caso, voglio provare a proporvi gli stessi testi riscritti completamente in italiano. È un esercizio che mi diverte e che spero faccia rivalutare anche a voi, se servisse, il fascino della nostra lingua madre.
Ecco:
Codici maschili
Uno stile androgino
Gli accessori virano sul mascolino, rubando i pezzi simbolo del guardaroba di “lui”. Così borse da lavoro, mocassini e derby diventano preziosi alleati di una donna dandy ed estremamente sofisticata.
Motivi discreti
Quando meno è meglio
Raffinate fantasie essenziali rubano la scena a eccessi e divagazioni esagerate. Così tronchetti, borse shopping e décolleté diventano il passe-partout per uno stile eccentrico ma misurato. Fra righe, pois e stampe floreali.
La febbre del rock
Riflettori puntati sullo stile “metal”
Borchie, fibbie, anelli, rivetti e catene si arrampicano su borse dal piglio ribelle e tronchetti maschili. Un’invasione di dettagli “heavy” che illuminano accostamenti decisi, “cattivi” e rigorosamente neri. Da vera ragazzaccia.
Che ne pensate? I testi hanno perso ritmo? Lo stile ne risente?
Io ho voluto restare abbastanza vicina al testo di partenza per rendere più palese il modo in cui l’italiano può andare a sostituire l’inglese, ma ci sono cento altri modi in cui questi brani possono essere riscritti. Le parole straniere come “décolleté” e “derby” sono i termini tecnici più appropriati a descrivere le calzature in questione, pertanto li ho conservati, come anche “metal” e “heavy” che hanno un senso dal punto di vista del chiaro riferimento al rock “heavy metal”.
Se avete proposte, commenti, riflessioni, non esitate a postarli qui o sulla mia pagina Facebook e non dimenticate di seguirmi su Instagram per scoprire altre parole della moda, in inglese e in italiano.
A presto,
Floriana.